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A Cristiano da Camerino, maestro di grammatica noto da documenti perugini del 1389, viene attribuito un vocabolario latino-volgare di quasi 5.000 lemmi, di cui sono rimaste cinque copie manoscritte databili tra la fine del Trecento e l'inizio del Cinquecento, oggi ad Assisi, Fabriano, Fermo, Firenze e Londra. Si tratta quindi di un corpus lessicografico tra i più vasti e sistematici del volgare, quasi un ponte tra i grandi lessici enciclopedici medievali e i vocabolari a stampa; ogni singola copia poi è caratterizzata da una patina dialettale differente, che informa sui dialetti antichi marchigiani, umbri, toscani ed emiliani. L'edizione completa nasce dall'ambizione di razionalizzare le numerosissime varianti portate dai manoscritti del vocabolario, vale a dire di un testo costituzionalmente disponibile all'aggiunta, allo spostamento, all'omissione di lemmi singoli o in serie; di ricostruirne la successione originaria secondo un ordinamento onomasiologico che va dalle cose celesti agli edifici e alle attività umane fino agli animali selvatici; di presentarne quindi, grazie agli indici delle forme volgari e latine, un testo criticamente fondato ma consultabile con estrema facilità.